Il Progetto Etica e Politiche Ambientali (EPA) fin dall’inizio delle sue attività negli anni ’90 ha perseguito un approccio integrale alla questione ambientale: il degrado delle risorse naturali e l’inquinamento dell’ambiente sono la conseguenza di un complesso intreccio di fattori economici, sociali e culturali. L’attenzione si è rivolta da subito alla necessaria trasformazione dei codici culturali, che sono alla base dell’atteggiamento umano verso l’ambiente naturale e le sue forme di vita.
La problematica ecologica, infatti, è prima di tutto una questione antropologica: quali sono i valori di fondo che, come singoli e come collettività, intendiamo porre alla base del nostro agire? E quali livelli di responsabilità siamo disposti ad assumerci per consentire a tutte le persone che vivono sul pianeta e alle future generazioni un’esistenza dignitosa? Un impegno culturale che ha accompagnato e, in alcuni casi, anticipato il progressivo affermarsi nella società della tematica ambientale, con particolare attenzione per l’etica ecologica e la riflessione sullo sviluppo sostenibile.
La metodologia adottata è quella propria della riflessione in etica applicata: la pratica dell’ascolto e del confronto plurale, la ricerca finalizzata all’elaborazione di idee e proposte nella direzione di far crescere una maggiore consapevolezza etica e politica a livello civile e sociale. Un compito che, considerata la complessità e la pervasività della crisi socio-ambientale, richiede un rinnovato e più forte impegno per orientare e motivare l’urgenza del cambiamento verso un sistema economico e sociale circolare e solidale.
Nel corso delle attività sono stati approfonditi tanto gli aspetti fondativi – perché prendersi cura dell’ambiente – quanto la dimensione etica e politica di alcune questioni concrete legate a fenomeni socio-ambientali.
Le iniziative svolte (conferenze internazionali, seminari di ricerca, incontri e pubblicazioni, corsi di formazione), hanno sempre cercato di coniugare la riflessione teorica e le buone pratiche realizzate da istituzioni pubbliche, imprese, enti del terzo settore, comunità ecclesiali, in modo da dare concretezza al percorso teorico e nello stesso tempo far crescere consapevolezza e conoscenza sul valore innovativo dell’esperienza svolta.
Percorsi di ricerca-azione per la comprensione e il discernimento della questione ambientale che è oggi l’espressione più evidente della crisi etica e culturale, prima ancora che socio-economica, della modernità. Tra questi: ambiente e lavoro, impresa e sviluppo sostenibile, etica e cambiamento climatico, ambiente e stili di vita, città sostenibili, etica civile e sostenibilità, transizione ecologica e sociale.
Grande impegno è stato rivolto anche a far crescere nella Chiesa italiana una maggiore attenzione alla custodia del creato avendo come riferimento i pronunciamenti del Magistero ed in particolare, negli ultimi anni l’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Fin dal 1999 peraltro la Fondazione svolge un’importante azione di sostegno e supporto scientifico-culturale alle attività del Gruppo di Studio per la Custodia del Creato promosso dall’Ufficio nazionale di pastorale sociale della CEI e da quest’anno rinnovato con il coinvolgimento dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Il Progetto Etica e Politiche Ambientali è attualmente coordinato da Matteo Mascia